La Case Series di Trombelli e colleghi (2019) mostra una gestione semplificata dei tessuti molli, chiamata Sub-Periosteal Peri-implant Augmented Layer (SPAL), finalizzata all’aumento dei tessuti duri e molli nella porzione più coronale di un impianto.
Materiali e metodi
27 impianti in 16 pazienti che presentavano o una deiscenza ossea buccale o un piatto osseo vestibolare (BCBP) sottile (< 1 mm) sono stati trattati consecutivamente. In breve, è stato sollevato un lembo a spessore parziale (lo strato mucoso) sull’aspetto vestibolare. Poi lo strato periostale è sollevato dalla cresta ossea. Sul versante linguale è stato sollevato un lembo a spessore totale. Dopo la preparazione del sito implantare, è stato utilizzato uno xenoinnesto per riempire lo spazio tra lo strato periostale e il piatto corticale vestibolare e/o la superficie esposta dell’impianto e per correggere completamente la deiscenza ossea, se presente. Lo strato periostale è stato suturato al lembo linguale. Lo strato mucoso è stato avanzato coronalmente e suturato per sommergere sia gli impianti che l’innesto. La procedura di rientro per la scopertura implantare è stata eseguita dai 3 ai 6 mesi dopo il posizionamento.
Risultati
In nessun caso la guarigione ha presentato complicanze e/o segni di infezione. Due pazienti a cui erano stati posizionati complessivamente 3 impianti hanno mostrato una deiscenza della ferita a due settimane dall’operazione. Dei 15 impianti che mostravano una deiscenza ossea al momento del posizionamento implantare, 12 impianti (80%) hanno mostrato risoluzione completa, con uno spessore del tessuto sotto-periosteale (SPTT) di 3.1 ± 1.0 mm al momento della scopertura. Tre impianti presentavano una deiscenza residua di 1 mm (due impianti) o 2 mm (un impianto), con uno SPTT di almeno 2 mm. Dei 12 impianti che mostravano un BCBP sottile al momento dell’inserimento implantare, 10 impianti (90%) hanno dimostrato un SPPT ≥ 2 al momento della scopertura. Due impianti hanno dimostrato un SPPT di 1 mm.
Conclusioni
La tecnica SPAL potrebbe rappresentare una valida opzione chirurgica associata ad un basso tasso di complicanze nel trattamento delle deiscenze ossee peri-implantari e per l’aumento orizzontale dello spessore dei tessuti peri-implantari.
FONTE:
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